Mercato obbligazionario: calo dei rendimenti ancora in sospeso
Nel medio termine, continuiamo ad aspettarci ritorni stabili dalle obbligazioni governative (ad eccezione di quelle svizzere), poiché è probabile che i rendimenti diminuiscano. Allo stesso tempo, bilanci pubblici solidi dovrebbero evitare un significativo disimpegno da parte degli investitori. La duration dovrebbe dare i suoi frutti. Tuttavia, nel breve termine, vediamo poche ragioni per cui i rendimenti statunitensi, ad esempio, debbano scendere significativamente sotto il 4% prima della fine dell'anno. Le opportunità tattiche migliori risiedono negli asset più rischiosi, motivo per cui stiamo riducendo leggermente il nostro forte sovrappeso nelle obbligazioni governative globali. I nostri preferiti nel settore obbligazionario rimangono i titoli dei mercati emergenti e le obbligazioni convertibili.
Azioni: acquisti dopo la correzione del settore tech
La nostra strategia “barbell” tra tecnologici e farmaceutici si è dimostrata ancora una volta efficace, poiché la sottoperformance del settore tecnologico è stata compensata dalla forte performance del settore farmaceutico. Nonostante la correzione del tech, le condizioni economiche, la crescita degli utili e le condizioni finanziarie rimangono favorevoli. Inoltre, il sentiment è ora diventato molto cauto (vedi grafico). La volatilità è aumentata notevolmente e c'è stato un significativo aumento degli acquisti di opzioni put. Ci aspettiamo che la Fed tagli i tassi a dicembre e prevediamo quindi un rally di fine anno. Di conseguenza, stiamo aumentando le nostre posizioni in azioni globali, con i mercati emergenti che rimangono i nostri preferiti per il 2026. In conclusione, al momento siamo sovrappesati del 2% sulle azioni.